Matera e i Sassi che l’hanno resa famosa
Matera, indubbiamente una delle più belle città della Basilicata. Un luogo davvero affascinante che ricorda quello delle vecchie fiabe che si leggono da bambini.
Negli anni sono molti gli elementi che si sono stratificati nell’architettura della città; dalle grotte preistoriche alle chiese medievali, dalle aree di sepoltura ai nuovi fabbricati.
Grazie alla sua storia millenaria è la prima città del sud Italia a essere stata nominata patrimonio dell’umanità Unesco, già nel 1993, e il primo sito a essere definito “Paesaggio Culturale”. L’inserimento infatti fu basato sul riconoscimento di valori popolari relativi alla costruzione del paesaggio culturale, cosa non affatto scontata per il periodo.
I Sassi rappresentano la parte antica di Matera, sono una vera e propria città scavata nella roccia calcarenitica. Abitati sin dalla preistoria, per anni sono stati il cuore della civiltà contadina e oggi sono stati risanati. È stato proprio grazie a questo immenso lavoro di restauro, partito nel 1952, che la città è tornata alla vita e al turismo, che si è guadagnata il sigillo UNESCO e, nel 2019, la nomina a Capitale Europea della Cultura.
Lo spirito della città: tra resilienza e lentezza
Matera è riuscita a fare della sua geomorfologia la rappresentazione vivente di come l’integrazione uomo-architettura-natura abbia stravolto il concetto di turismo esperienziale.
La rinascita della città è partita dalla consapevolezza e dall’accettazione del valore del suo passato, dell’importanza del rapporto con l’ambiente e il paesaggio, che oggi ha permesso di mostrare un sito turistico non come un “tempio” da visitare, ma come un’esperienza da vivere. Camminando tra i vari strati della città dei Sassi il concetto di turismo si perde, regalando al visitatore un senso di vera e propria appartenenza al luogo.
Per questo Matera è una metà turistica straordinaria, un’eccellenza del territorio italiano, dove la storia non si mostra solo come museo a cielo aperto, ma mostra una città resiliente, che è stata in grado di rinnovarsi e crescere nel tempo, riconfigurando il tema dell’abitare nella diversità.
Viaggio a Matera, non solo Sassi
Le chiese rupestri sono un vero tuffo nel Medioevo, il momento in cui il monachesimo arriva nella comunità cristiana dell’epoca.
I monaci benedettini e bizantini cominciarono a insediarsi nelle grotte della Gravina, trasformandole in centri di preghiera. Cripte, eremi, basiliche, santuari e cenobi sono sparpagliati nel tessuto urbanistico. Le circa 150 chiese rupestri, con le loro architetture e decorazione pittoriche sono vere e proprie opere d’arte.
Infine, non si può lasciare Matera senza aver visto il Parco della Murgia materana, un parco archeologico/naturale che custodisce testimonianze del passato della regione, tra cui la grotta dei Pipistrelli risalente al Paleolitico, e tracce di villaggi del neolitico e oltre cento chiese rupestri immerse nella fitta vegetazione. Per chi non ha paura dell’altezza, il parco si può raggiungere con un innovativo ponte sospeso che parte direttamente dai Sassi.